5 febbraio 2014

Le letture del mese #4: Gennaio in collaborazione con MikiInThePinkLand

Buongiorno e benvenute al quarto appuntamento con le mie letture del mese, il primo di questo nuovo anno e sempre in collaborazione con MikiInThePinkLand, cliccando qua potete vedere il suo post.

Anche nel mese di Gennaio ho continuato a leggere la serie di cui vi ho già parlato nei precedenti post e ne ho letti due più un altro di una serie diversa ma sempre sullo stesso genere, immagino che non ne possiate più ma questo è il genere che preferisco e quindi troverete sempre qualche libro così. Quindi I'm sorry ma io amo i libri non impegnativi, che non ti mandano in paranoia e non ti fanno riflettere su come è la vita, mi piace estraniarmi dalla realtà quando leggo, non trovarmela anche nelle pagine di un libro, certo le eccezioni ci sono ma in linea di massima evito come la peste, libri di attualità e di giornalisti, l'unico giornalista di cui ho alcuni libri è Corrado Augias, perché mi piace la storia, in particolar modo del passato e del periodo delle due guerre mondiali, perciò con me niente libri intellettuali, quelli li trovate maggiormente tra le letture di mia sorella e tutto sommato mi piace che ci sia tutta questa diversità tra me e lei, anche se qualche abbandona i mattoni per libri più frivoli.

Autore: Lara Adrian
Titolo: Il bacio svelato
Genere: Romanzo/Urban Fantasy/Erotico
Casa Editrice: Leggere Editore
Voto: 4 su 5 (tra l'altro non ricordo mai se ho messo gli stessi voti su Anobii, dovrò controllare)

Trama:
Guerriera invincibile, Renata non ha rivali nemmeno fra gli avversari di sesso opposto, vampiri o umani che siano. La sua arma più micidiale è una straordinaria forza psichica, un dono rarissimo e altrettanto mortale. Ma ora un misterioso estraneo minaccia l'indipendenza che lei si è conquistata con tanta fatica. Si tratta di Nikolai, un vampiro bello oltre ogni immaginazione, che la trascina nel regno della notte e della passione più incontrollabile. I due uniscono le loro forze e si ritrovano a fare i conti con un sentimento che potrebbe salvarli o trascinarli per sempre fra le ombre eterne.


Recensione:
Quinto libro della serie, io cerco di metterci in mezzo anche qualche altro genere od un'altra serie, ma non sempre ce la faccio, almeno in questo mese non ci sono riuscita nel prossimo invece si ;)
Mi piace come scrive quest'autrice, perché i suoi libri scorrono che è una meraviglia, se non sono mai riuscita a leggermeli 4/5 di seguito in un solo mese è solo perché alla sera sono distratta dai tanti telefilm che seguo.
Anche in questo libro è presente la storia d'amore ma continua ad infittirsi sempre di più la trama base del romanzo con sempre nuovi colpi di scena e poi finalmente c'è una donna con gli attributi, che non teme i combattimenti, era ora!
Come sempre consigliato a chi ama i canini affilati ;)

Autore: Lara Adrian
Titolo: Il bacio eterno
Genere: Romanzo/Urban Fantasy/Erotico
Casa Editrice: Leggere Editore
Voto: 4 su 5

Trama:
Quando cala la notte, Claire Roth è costretta a fuggire... Una minaccia che proviene dall'inferno stesso la spinge lontano da casa. Poi, dal fuoco e dalla cenere sorge un guerriero vampiro. Si tratta di Andreas Reichen, suo antico amante ora ridotto a un perfetto estraneo, un essere accecato dalla vendetta. Nulla placherà l'ira di Andreas: è determinato ad annientare il vampiro responsabile della distruzione del suo Rifugio Oscuro. È disposto a tutto, persino a usare la sua ex amante come pedina della sua missione mortale. Profondamente attratta dal suo insidioso nemico, Claire deciderà di affiancarlo in questa avventura, ma il loro sarà un viaggio disseminato di pericoli e seduzione... Perché Claire è l'unica donna che Andreas dovrebbe tenere lontana ma anche l'unica che abbia mai voluto possedere. Entra in un gioco insidioso e attraente, dove il confine fra la vittima e il carnefice è sfocato, dove le fiamme di una passione infinita potrebbero risucchiare tutto ciò che si trova sul tuo cammino... Un nuovo capitolo della saga "La stirpe di Mezzanotte".

Recensione:
Ok, posso ufficialmente affermare che tra i primi sei che ho letto, questo è stato ufficialmente il mio preferito.
Qui il protagonista è un personaggio ricorrente già nei precedenti libri e che mi intrigava, diciamo che per un momento ho anche pensato che fosse intrigato con i cattivi, non so perché però mi dava questa sensazione, ma così non è.
E' stato avvincente ed emozionante, insomma continuavo a leggere per vedere cosa succedeva dopo e per vedere come finiva ed una volta giunta alla fine i personaggi mi sono mancati subito.
Bello, proprio bello.

Autore: Christine Feehan
Titolo: Il principe vampiro. Legame di sangue
Genere: Fantasy romantico/Erotico
Editore: Newton Compton
Voto: 4/5

Trama:
Per migliaia di anni i gemelli carpaziani Gabriel e Lucian sono stati abili cacciatori di vampiri, fino al giorno in cui Lucian si è trasformato in un pericolo, e Gabriel è stato costretto a dargli la caccia. Per porre fine alla lunga lotta, Gabriel ha deciso di rinunciare alla propria libertà e di intrappolare se stesso e il fratello nel sottosuolo di un cimitero parigino. Per due secoli, nulla ha disturbato il loro riposo, ma quando vengono avviati dei lavori per rimodernare la zona, i gemelli si risvegliano tra le macerie in un mondo molto diverso da quello che ricordavano. Debole e assetato di sangue, Gabriel rischia di smarrire la propria anima e trasformarsi in un mostro, come il fratello… Proprio quando ogni speranza sembra perduta, sul suo secolare cammino compare Francesca Del Ponce, eccezionale e bellissima guaritrice. Il carpaziano capisce all’istante di aver trovato la sua compagna per la vita e sa che dovrà conquistarla prima che sia troppo tardi: Lucian è già sulle loro tracce e non permetterà a niente e nessuno di intralciare il loro eterno conflitto fratricida…

Recensione:
Stessa cosa che dicevo per il libro precedente, l'ho letto tutto d'un fiato e una volta finito ero in astinenza, tra l'altro per leggere il prossimo libro di questa serie, devo aspettare perché ancora non è uscito.
Tra l'altro è la prima volta che metto un libro di questa serie perché i precedenti li ho letti tutti prima di iniziare questa collaborazione con Miki.
In linea di massima è molto simile a quella de "La stirpe di mezzanotte" di cui vi ho mostrato i libri fino ad ora, però mentre lì c'è una trama piuttosto evidente della storia principale che si evolve nei libri, in questa dei "Carpaziani" si incentra maggiormente sulla storia d'amore tra il cacciatore di turno e la sua compagna per la vita che lo aiuterà a non perdere la sua anima ed evitandogli di diventare un vampiro.. 
Mi spiego meglio i Carpaziani sono in un certo qual modo dei vampiri ma hanno un'anima cosa che invece il non morto non ha, ed è per questo che tutti i maschi di questo popolo va a caccia di vampiri. 
mmh.. ok credo di avervi incasinato le idee ancor più di prima, sono una schiappa nel recensire i libri, c'è poco da fare, è veramente offensivo verso le vere recensioni chiamare quello che scrivo io in questo modo, va bè comunque sia mi è piaciuto tanto ed anche in questo caso credo che sia al momento il più bello di questa serie.

Passiamo ora ai libri importanti, quelli letti da mia sorella, tutt'altro spessore e tutt'altro cervello.
Titolo: I Buddenbrook
Autore: Thomas Mann
Genere: Letteratura classica
Editore: Newton & Compton – Grandi Tascabili Economici
Voto: 3/5

Trama:
Scritto nel 1901, all’alba non solo di un nuovo secolo, ma di un totale stravolgimento della coscienza europea, I Buddenbrook è uno straordinario affresco narrativo di quella società tedesca che nell’Ottocento assisteva impotente al progressivo esautorarsi di quegli stessi valori borghesi che aveva ormai irreversibilmente esasperato e al crollo di una rassicurante impalcatura ideologica e culturale a lungo tenacemente difesa. La storia della famiglia Buddenbrook è l’emblema di questa lenta, inesorabile decadenza, dettata dal sorgere di una nuova sensibilità e al tempo stesso caratterizzata da un persistente, nostalgico attaccamento a uno stile di vita faticosamente conquistato e a una concezione della storia individuale e collettiva senza futuro. Primo grande romanzo di Thomas Mann, I Buddenbrook rimane il suo capolavoro e uno dei pilastri della letteratura del Novecento: il culmine estremo del realismo ottocentesco e la nascita di quella caratterizzazione psicologica dei personaggi squisitamente novecentesca.

Recensione:
Ho voluto questo libro perché amo leggere i grandi classici, ammetto che li leggo con più fatica rispetto ad altri libri contemporanei, ma ogni tanto mi piace impegnarmi con libri più seri e questo lo è di certo. Come già anticipato nella trama del retro copertina, il libro narra le vicende di un’importante famiglia della borghesia tedesca. Partendo dal capostipite Johann, proseguendo con suo figlio Jean, e con i figli di quest’ultimo: Thomas, un uomo di rigorosi e un po’ pedanti principi, sarà lui ad ereditare la ditta del padre; Christian uno scansafatiche ipocondriaco; Antonie una ragazza altezzosa ma sempre pronta a difendere la sua famiglia e infine Clara di cui si parlerà veramente poco. Più avanti nel libro conosceremo anche il figlio di Thomas, Hanno e il suo difficile rapporto con il padre. Ho amato questo libro perché mi ha offerto una visione nuove della Germania e del suo popolo nell’800, ma in generale ho trovato che tutti i personaggi vengano trattati con superficialità, vengono raccontate le loro vicende ma poco i loro pensieri, o meglio i loro sentimenti. In particolare non ho capito affatto il personaggio di Gerda, la moglie di Thomas, peccato perché da quel che ho letto mi piaceva e avrei voluto saperne di più. Non mi è piaciuta nemmeno la morte del quindicenne Hanno perché è stata raccontata in un capitolo in cui veniva descritto il decorso del tifo senza fare il nome di chi stesse male,  di modo che l’ho scoperto nel capitolo successivo. Infine mi è piaciuta molto Antonie, nonostante a tratti possa sembrare una bambina viziata. Posso dire comunque che è un bellissimo libro e lo avrei apprezzato di più se lo avessi letto quando è stato pubblicato, letto in quest’epoca moderna in cui viene fatto molto sfoggio dei sentimenti dei vari personaggi, risulta tutto un po’ freddo e poco approfondito.

Titolo: Contratto indecente
Autrice: Jennifer Probst
Genere: Romanzo erotico
Editore: Corbaccio
Voto: 3,5/5

Trama:
Un contratto matrimoniale... Per salvare la villa di famiglia, l'impulsiva Alexa Maria McKenzie, ventisettenne proprietaria di una piccola libreria, sarebbe disposta addirittura a far bere un filtro d'amore a un rospo, possibilmente ricchissimo. Ma mai avrebbe immaginato di incappare nel fratello maggiore della sua migliore amica, uno degli uomini più ricchi, potenti e... appetibili di cui parlano le cronache mondane e di cui, da teenager, Alexa si era perdutamente innamorata senza speranza alcuna. Il miliardario Nicholas Ryan da parte sua non crede per nulla nel matrimonio, ma per ereditare l'azienda dai suoi che lui stesso ha convertito in un business di successo nell'ambito delle nuove tecnologie, è costretto da un patto di famiglia a trovare una moglie. E in fretta. Così, quando scopre che quella scocciatrice della migliore amica d'infanzia di sua sorella è in ristrettezze economiche, le offre un contratto di un anno: matrimonio, nessun coinvolgimento emotivo, proibito innamorarsi. Ma almeno il sesso, no quello non è proibito... E come Alexa scopre che Nicholas supera ogni suo ricordo di ragazzina, Nicholas andrà ben oltre l'immagine che aveva di lei e dovrà venire a patti con le sue stesse convinzioni...

Recensione:
Era un po’ che leggevo libri importanti e abbastanza lunghi, così mi andava di provare uno di questi romanzi erotici che vanno tanto di moda ultimamente, ma non sono altro che romanzi Harmony. Proprio come questo. E’ carino, a tratti divertente, a tratti piccante, ma a tratti decisamente banale e mieloso come solo questo generi di romanzi sanno essere. Però è molto scorrevole, l’ho letto in una giornata e in fondo mi piacciono questi libri romantici in cui ognuno trova l’anima gemella e c’è sempre il lieto fine, la vita già è troppo difficile da se, quindi letture del genere mi rilassano e mi fanno sorridere. La protagonista Alexa è esageratamente romantica tutta presa dall’idea di un bel matrimonio con tanti bambini, mentre Nick è sicuramente più cinico almeno all’inizio, poi come ovvio lui si innamora di lei e santi benedetti. In generale capisco di più lo stato d’animo di Nick che quello di Alexa.
Piccola anticipazione, alla fine del libro Nick, tifoso degli Yankees, per amore di Alexa cambia squadra e diventa dei Mets, la squadra di lei, mi dispiace ma io squadra non la cambierei neanche se arrivasse il principe azzurro in persona per portarmi via con se.
Il libro fa parte di una trilogia, i prossimi sono Contratto fatale, in cui la protagonista è la sorella di Nicholas e Contratto di passione in cui la storia gira intorno alla sorella del protagonista maschile del libro precedente. Comprerò anche questi ma aspetto l’edizione ultraeconomica, pur trovandoli carini non credo valga la pena spenderci troppi soldi.

Titolo: Un’amicizia pericolosa
Autore: Suzanne Rindell
Genere: Romanzo
Editore: NORD
Voto: 4/5

Trama:
Odalie… Quella mattina del 1924, quando si è seduta alla scrivania accanto alla mia, avrei dovuto capire che avrebbe sconvolto la mia vita. Già da due anni lavoravo come dattilografa alla centrale di polizia di Manhattan e conducevo una vita tranquilla, ordinaria. Ero una ragazza all’antica: sebbene intorno a me il mondo stesse cambiando, non avevo mai nemmeno pensato di tagliarmi i capelli o d’iniziare a fumare. Poi è arrivata Odalie. Il suo caschetto nero, i suoi vestiti eleganti, la disinvoltura con cui teneva la sigaretta… Odalie era così spregiudicata, così sicura, così moderna. In quei giorni, mi sono resa conto che volevo essere come lei e che avrei fatto qualsiasi cosa per riuscirci. Per questo ho accettato di trasferirmi nel suo lussuoso appartamento e l’ho accompagnata alle feste dove si beveva champagne e si ballava fino all’alba al ritmo della musica jazz. E per questo non ho detto nulla quando mi sono accorta che aveva falsificato alcuni rapporti di polizia. Volevo proteggerla. Non potevo immaginare che mi stesse semplicemente usando. Che mi stesse mentendo. Come avrei potuto? Odalie era più di un’amica per me. Era il mio ideale di donna. E invece lei stava architettando la mia rovina…

In equilibrio sul labile confine che separa verità e menzogna, la protagonista e voce narrante di questo fulminante romanzo d’esordio – che ha lanciato la sua giovane autrice ai vertici delle classifiche internazionali –, ci fa vivere il mito della New York degli anni ’20, coinvolgendoci in una storia ambigua, sfuggente e imprevedibile, come solo le grandi storie sanno essere.

Recensione:
Dalla trama si intuisce qualcosa della storia ma credo sia giusto dare qualche informazione in più e quindi eccomi qua, cercherò di essere breve.
La voce narrante è quella di Rose, orfana cresciuta dalle suore, una persona all’apparenza, e come ammette lei stessa, insignificante ma da una mente acuta e alquanto particolare. Lavora come dattilografa in una centrale di polizia, si occupa di scrivere in diretta ciò che viene detto durante gli interrogatori. E’ molto precisa e accurata nel suo lavoro, al di fuori non fa vita sociale e passa il tempo in una stanza presa in affitto da una vedova di guerra. La sua vita cambia quando entra in scena Odalie, una donna bellissima e misteriosa che esercita su di lei un fascino particolare. Odalie inizia a lavorare come dattilografa insieme a Rose. Le due diventano amiche e in breve Rose si trasferisce a vivere con Odalie. Ma stranamente per una dattilografa, Odalie vive in una suite di un lussuoso albergo e conduce una vita decisamente diversa da quella di Rose. In breve Rose intuisce che la sua amica le racconta un sacco di menzogne sul suo passato, ma chissà come non riesce ad allontanarsi da Odalie che la tiene legata a se con un potere simile a quello di una droga. Rose si ritrova così catapultata in un mondo di locali, tutti illegali essendo l’epoca del proibizionismo, dove scorre alcol a fiumi, si balla fino al mattino e le relazioni tra uomini e donne sono decisamente più spinte, rispetto a quelle che immagina Rose.
Alla fine del racconto si scoprirà che Rose è in cura in un ospedale psichiatrico, accusata di omicidio, e di mentire sulla sua identità infatti il dottore che la ha in cura insiste nel chiamarla Ginevra…
Spero di avervi incuriosito un pochino.  Il libro secondo me può rientrare nel genere noir, ma può essere anche un thriller psicologico a tratti quasi horror. L’ho letto in soli 3 giorni, è estremamente scorrevole e ben scritto, il racconto regge fino alla fine, portandoti a voler conoscere sempre di più la storia. Ma il problema per me è stata proprio la fine, sarò stupida io ma non l’ho capita. Un libro a parer mio così bello ed interessante meritava un finale più deciso. Invece si rimane nel dubbio su chi stia realmente mentendo tra Rose e Odalie e sul tipo di rapporto che le legava. Ma non posso svelarvi la fine perché non sarebbe giusto, credo che ognuno di noi dopo aver letto il libro abbia il diritto di farsi una sua idea e di dargli un’interpretazione.
A questo proposito ho saputo che dal libro ne verrà tratto un film con Keira Knightley e a questo punto sono curiosa di vedere se con il film riuscirò a farmi un’idea diversa. Forse la mia recensione sembra un po’ confusa ed è la verità, questo libro che pur ho amato tantissimo mi ha lasciato davvero perplessa e con un’unica domanda in testa” ma come diavolo finisce?” 

Titolo: Umberto II. Il re di maggio. Dalla monarchia alla Repubblica
Autore: Lucio Lami
Genere: Biografia
Editore: Mursia
Voto: 4/5

Descrizione:
Lucio Lami, lombardo di nascita, toscano di famiglia, esordì nel giornalismo nel 1960 , lavorando con i grandi editori dell’epoca, Gianni Mazzocchi, Edilio Rusconi, Angelo Rizzoli, Arnoldo Mondadori. Nel 1974, con la nascita de «il Giornale», entrò a far parte della redazione di Indro Montanelli e per oltre vent’anni ha viaggiato in tutto il mondo come inviato speciale e corrispondente di guerra. In seguito ha diretto per qualche tempo il quotidiano «L’Indipendente». Ha scritto una trentina di libri ed è tradotto in Europa e in America Latina. Come giornalista ha vinto il Premio Max David (1980), il Premio Hemingway (1986) il Premio alla carriera «Ultimo Novecento» (Astrolabio) (2007); come scrittore, il Premio Estense (1981), il Premio Sacharov (1986), il Premio Montale, fuori casa (2009). È stato docente di giornalismo all’Università Cattolica di Milano.

«Ogni volta che andavo a trovare Umberto a Cascais, notavo quanto era vero quel che ha scritto Lucio Lami: il re portava silenziosamente nel cuore la sofferenza per il torto subito con un esilio senza fine.» Principe Aimone di Savoia Aosta

«Togliatti pilotò in modo illegittimo il referendum a favore della Repubblica e spiegò a me e a Marcella Ferrara che “i parti difficili vanno pilotati”. Questa è la verità e il mio contributo al bellissimo libro di Lucio Lami.» Massimo Caprara, già segretario di Palmiro Togliatti

«Umberto aveva i suoi difetti che Lami, con onestà, non trascura di dire. Ma l’aver preferito l’esilio alla guerra civile ne rivaluta la grandezza di Uomo.» Gianfranco Morra, storico

Recensione:
Sono un’appassionata lettrice di biografie storiche ed era da tempo che volevo leggere qualcosa su Umberto II, l’ultimo Re d’Italia. Questo libro racconta la sua vita dalla nascita alla morte, ma si sofferma in particolare sul periodo della seconda guerra mondiale, sul suo rapporto con il padre e con Mussolini. Umberto era una persona in gamba, molto intelligente in grado di relazionarsi con tutti, dal nobile al contadino. Purtroppo era stato allevato come un soldato, e prima di tutto per lui bisognava obbedire agli ordini, cosa che ha fatto sempre nei confronti del padre, anche quando avrebbe dovuto ribellarsi. Consiglio al libro a chi nutre un minimo di spirito monarchico o a chi comunque vuole saperne di più sul passaggio dalla monarchia alla Repubblica.

Ce l'abbiamo fatta e dopo avervi fatto vedere quanto sono stupida rispetto a mia sorella, vi saluto ma fateci sapere se avete letto qualcuno di questi libri o se vi incuriosiscono.
Baci

2 commenti:

  1. Io davvero non so come fai a leggere sempre lo stesso tipo di libri... Non è una critica eh, assolutamente. E' che a me piace variare e mi annoio facilmente. Ho letto qualche fantasy vampiresco ma poi alla fine mi sembrano tutti uguali.
    C'è da dire anche che non ho mai cominciato le saghe che leggi tu e mi sembra normale volerle finire.

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    1. Lo so, alla lunga sono tutte uguali, più che altro è questo periodo perché ne ho iniziate due lunghissime, per il mese di Febbraio però ci sono dei cambiamenti perché ho momentaneamente accantonato i vampiri :)
      C'è da dire comunque che sono abituata, quella della Hamilton sono anni che la leggo ma con il fatto che aspetto il cartaceo in economica, non li leggo tutti di seguito, questi invece avendo in ebook tutta la serie completa o quasi, me li leggo di seguito.

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