6 aprile 2014

Le letture del mese#6: Marzo in collaborazione con MikiInThePinkLand

Ben ritrovate con l'appuntamento mensile dedicato alla lettura in collaborazione con Miki, cliccando qui potete vedere il suo post.
Questo mese ho letto un po' di tutto, sia cartaceo che ebook ma più che altro ho cercato di leggere generi differenti tra loro per non annoiarvi troppo.

Quelli che vedrete sono in ordine di lettura, i libri che hanno accompagnato le mie giornate e le mie serate nel mese di Marzo.

Titolo: La regina crocifissa
Autore: Gilber Sinouè
Genere: Romanzo storico (più storico che romanzo secondo me)
Editore: Neri Pozza
Voto: 4/5

Trama:
È il 22 novembre del 1340 e Benedetto XII attraversa con passo energico la Sala degli Arazzi nel Palazzo dei Papi di Avignone. Sono sei anni che è sul trono di Pietro. Un periodo certamente breve per avere già portato a compimento quella maestosa costruzione: una sede papale con preziose tappezzerie e sublimi sfondi di marmo a trompe-l’œil.
In verità, visto dall’esterno, il Palazzo, fiancheggiato da torri e accerchiato da mura, sembra una fortezza inespugnabile. Ma in tempi così cupi, in cui la Chiesa non cessa di essere l’oggetto della cupidigia dei principi, è indispensabile che il capo della cristianità soggiorni in un luogo sicuro anziché sulle sponde caotiche del Tevere, dove imperversa la guerra tra gli Orsini e i Colonna e non passa ora che guelfi e ghibellini non si azzuffino.
Un giorno forse finirà quella che il poeta chiama la «cattività babilonese» della Chiesa e la Santa Sede tornerà nella città dei sette colli dove riposano le ceneri di Pietro e Paolo! Un giorno, forse, ma non ora! Salutando col capo il suo segretario particolare, Benedetto XII si dirige pensieroso verso la pedana ricoperta da un baldacchino color porpora e prende posto sul seggio pontificio. Liscia con la mano le pieghe dell’abito bianco da cistercense, che insiste a preferire agli abituali paramenti papali, e fa segno al segretario di farsi avanti.
Il cardinale di Fontenay avanza fino alla pedana. Piccolo di statura, pare letteralmente sovrastato dalla figura del papa e dal prestigio che emana dal luogo. Poi si fa serio in volto e annuncia con voce grave che negli archivi abbandonati nel sottosuolo del palazzo del Laterano qualcuno, forse un frate francescano, un certo Giuseppe Carducci, ha trafugato l’intero incartamento Presbyteri Joannis, comprese le sue preziose carte marittime che indicano la rotta per le Indie…
Così, in queste pagine, comincia un intricato «affare di stato», che ha per sfondo Venezia, la Castiglia, la Francia e le principali corti europee, e in cui la ricerca di un mitico regno cristiano nel cuore dell’Oriente, il regno del prete Gianni, unisce in una lotta spietata uomini di stato e religiosi, avventurieri senza scrupoli e martiri innocenti, fino a intrecciarci con una delle più celebri e appassionate storie d’amore dell’Occidente cristiano: quella tra don Pedro, erede della corona portoghese sposato con l’infanta di Spagna Costanza di Castiglia, e Inès de Castro. Sulla scia di Hugo e Montherlant, Gilbert Sinoué narra di una irrefrenabile passione in un romanzo che illumina una delle più avvincenti pagine della storia, in cui le ragioni di stato e quelle del cuore si fronteggiano senza esclusione di colpi.

Recensione:
Era da un po' che avevo questo titolo scritto nella lista dei libri da comprare ed il primo Marzo, anche con la scusa di partecipare ad un Flash Mob Letterario indetto da Caffeina (organizzazione culturale della mia città), ne ho approfittato e me lo sono portato a casa per poi iniziarlo la sera stessa.
La storia è avvincente e mi è piaciuto essere come "teletrasportata" in epoca antica che non conosco molto bene, in special modo se si parla della storia portoghese e spagnola del '300.
L'atmosfera rende, secondo me, molto bene come poteva essere la vita dell'epoca, con i suoi intrighi, amori nascosti e credenze popolari. 
Da qualche parte ho letto che l'autore è definito l'Umberto Eco francese, non so se è così ma per quel poco che ho letto di Eco (Baudolino tanti anni fa) e questo libro di Sinouè, a mio avviso c'è differenza e quest'ultimo come narrazione lo preferisco di molto.
E' un libro appassionante che consiglio a chi ama immergersi in epoche lontane, per poi andare a cercare quanto la storia narrata sia realistica o meno, secondo me lo è da quel che ho letto, i personaggi sono effettivamente esistiti e anche molto delle vicende descritte, Sinouè ha fatto un lavoro superbo.

Titolo: Demon's Destiny
Autore: Gena Showalter
Genere: Romanzo/Fantasy
Editore: Harlequin Mondadori
Voto: 3/5

Trama:
I Signori degli Inferi: seducenti guerrieri immortali, legati da un'antica maledizione che nessuno è mai riuscito a infrangere...
Un guerriero intrappolato nell'oscurità... Una donna decisa a salvarlo da se stesso...
Dopo aver sopportato indicibili torture negli Inferi, Kane non vuole avere niente a che fare con la bellissima Josephina. Anche se è stata lei a salvarlo, anche se è l'unica ad accendere in lui una passione divorante e, chissà come, è riuscita a insinuarsi nel suo cuore ferito. Perché quella donna sensuale e dolcissima, per metà umana e per metà Fae, rischia di risvegliare Disastro, il demone che dorme dentro di lui. E le conseguenze sarebbero terribili. Il loro amore è proibito, il loro destino inevitabile: vivere separati o morire insieme. A meno che...

Recensione:
Questo è l'undicesimo o dodicesimo libro che leggo di questa interminabile serie che mi ha appassionata sin dal primo libro.
Non ricordo se negli altri post delle letture del mese ve l'avevo già mostrata, ma è un mix di mitologia greca e fantasy, ci sono i Titani, ci sono i Greci, viene nominato il Tartaro, le Moire, il vaso di Pandora... ed è proprio da qui che inizia tutto, perché i guerrieri immortali aprono il vaso di Pandora e vengono condannati a tenere dentro di se un demone, da questo deriva il nome "i signori degli inferi". La trama conduttrice infatti vede anteposti i i signori degli inferi ai cacciatori che sono comandati da una loro vecchia conoscenza, questo almeno è quello che succede in ogni libro fino al penultimo, in cui sembra concludersi tutto. In ognuno libro inoltre ogni guerriero trova la sua compagna che tiene "calmo" il demone e ognuna di queste compagne ha una dote particolare. Insomma c'è veramente di tutto.
In Demon's destiny entrano in gioco anche i Fae, ed in questo caso ho trovato la descrizione del loro mondo molto simile a quello dei libri su Merry Genty della Hamilton, però mi è piaciuto lo stesso.
E' logico che queste serie di libri lasciano il tempo che trovano perché in fondo sono comunque degli Harmony, in maniera più fantasy o goth ma sono sempre quelli, quindi non sono certo dei libri di grande spessore e possono non piacere.

Titolo: Ritratto di donna in cremisi
Autore: Simona Ahrnstedt
Genere: Romanzo
Editore: Sperling&Kupfer
Voto: 4/5

Trama:
Stoccolma, 1880. È una gelida sera di dicembre quando, nel foyer luccicante del Teatro dell'Opera, gremito di dame in abiti eleganti e gentiluomini dell'alta società, una donna e un uomo si incontrano. Lei è Beatrice Löwenström, meravigliosi capelli rosso fuoco e viso spruzzato di lentiggini, una ragazza volitiva e ribelle che mal sopporta le rigide convenzioni borghesi degli zii con cui vive. Lui è Seth Hammerstaal, lo scapolo più discusso della città, affascinante e inaffidabile, con un debole per le belle donne e per le regole da infrangere. Un incontro fuggevole, ma destinato a cambiare per sempre due vite. Una storia d'amore indimenticabile e traboccante di passione, con il passo ammaliante di un classico.

Recensione:
Ritratto di una donna in cremisi è un romanzo che mi ha trascinata in un mondo a me sconosciuto fino a quel momento perché l'ottocento viene sempre associato alla Regina Vittoria in Inghileterra, quindi viverlo dal punto di vista di un altro stato, la Svezia e una piccola parte della Francia, è stato molto interessante e piacevole. Sono rimasta incollata al libro dalla prima all'ultima pagina, ho gioito e pianto insieme ai protagonisti, facendo il tifo per i protagonisti che venivano intralciati per tutti i versi e a volte anche da loro stessi per incomprensioni. Splendido libro che consiglio vivamente se vi piacciono le storie d'amore un po' travagliate. Non ho altro da aggiungere perché è tutto da leggere.


Passiamo alle letture di mia sorella..
Titolo: L’estate francese
Autore: Lesley Lokko
Editore: Mondadori
Voto: 2,5/5

Trama:
I tre fratelli Keeler hanno tutto: affascinanti e viziati, conducono un’esistenza privilegiata grazie alla ricchezza a all’ottima posizione sociale dei genitori. Ma la vita dei ragazzi è sconvolta dall’arrivo di tre giovani donne che la madre non ritiene all’altezza dei suoi figli.
Rafe, medico di successo, incontra Maddy, un’aspirante attrice americana dall’animo fragile e travagliato. Aaron, bello e sfrontato, riesce a vincere la diffidenza e il risentimento di Julia, ambiziosa studentessa di umili origini. Josh, architetto dalla vita nomade, si lascia conquistare dall’amore di Niela, una rifugiata somala dal passto oscuro. Le loro sorti si compiranno tra la lussuosa villa londinese dei Keeler e la città di New York, simbolo di speranze e sogni delusi, tra i quartieri degli immigrati di Vienna, l’Africa delle guerre civili e la Costa Azzurra, dove, in una lontana vacanza estiva, qualcosa di sconvolgente gravità ha determinato i destini dei vari componenti della famiglia.

Recensione:
Questo è il quarto libro di Lesley Lokko che leggo da qualche hanno a questa parte. Mi era discretamente piaciuto “Un Perfetto sconosciuto” di cui ho fatto la recensione qualche mese fa e mi sono lasciata intrigare anche da questo libro: il titolo, la foto di copertina e la trama giocavano tutti a suo favore.
Invece sono rimasta molto delusa. Per carità la storia scorre ed i personaggi così diversi tra loro sono interessanti, in più l’alone misterioso che avvolge tutto il libro e che sembra riguardare soprattutto il più piccolo dei tre fratelli, Josh, è abbastanza intrigante. Ma la fine lascia proprio l’amaro in bocca, l’interiorità dei personaggi non viene rivelata più di tanto, cosicché alla fine mi stanno tutti un po’ antipatici, il fantomatico mistero viene risolto solo in parte, si accavallano bugie su bugie, o meglio cose non dette e non si riesce a capire come proseguirà la vita alla fine della storia. Non c’è il lieto fine, ma nemmeno una brutta fine, semplicemente ci sono troppi aspetti omessi e non svelati di tutti i personaggi e soprattutto dei rapporti dei tre fratelli Keeler con le loro rispettive donne. Peccato mi aspettavo di meglio, odio leggere dei libri che sono potenzialmente molto belli con dei finali senza senso.

Titolo: Casa Howard
Autore: Edward Morgan Forster
Editore: Newton & Compton
Voto: 3/5

Descrizione:
Lo svolgimento della storia è magistrale. Quella cosa indefinibile ma estremamente importante, l'atmosfera del libro, risplende d'intelligenza . Così Virginia Woolf giudicò quest'opera. Infatti "Casa Howard" - da cui è stato tratto il film di James Ivory interpretato da Anthony Hopkins e da Emma Thompson - è considerato, con "Passaggio in India", il miglior romanzo di Forster, il più completo e meditato. In esso lo scrittore inglese aspira a congiungere gli aspetti minimali, individuali, intimi del vivere con il più ampio contesto storico, penetrando con acume in quel conflitto eternamente irrisolto tra libertà e consuetudine, tra individualità e imposizione esterna. Margaret ed Helen, le due sorelle protagoniste del romanzo, rappresentano, con le loro personali, umane vicende, anche il volto sociale e culturale dell'Inghilterra dei primi del Novecento. Tuttavia Forster non vuol essere scrittore politico, ma osservatore attento, silenzioso, vagamente romantico degli uomini del suo tempo.

Recensione:
Era un po’ che volevo leggere questo libro, avendo già letto in passato “Camera con vista” il quale mi era piaciuto molto, mi è sembrato moderno pur essendo stato scritto nei primi del novecento.
“Casa Howard” a mio parere è completamente diverso. La storia racconta di due sorelle Margaret ed Helen, molto diverse ma unite da un forte affetto l’una verso l’altra. Figlie di madre inglese e padre tedesco, conducono una vita agiata e mondana dopo la morte dei genitori in una grande casa insieme al fratello Tibby. La loro vita viene stravolta dalla famiglia Wilcox, ossia i proprietari di Casa Howard che da il nome all’opera. Dopo la morte della signora Wilcox Margaret sposerà il vedovo Henry, molto diverso da lei. Mentre Helen resterà incinta di un uomo povero,  sposato e infelice. Il romanzo tende soprattutto a descrivere la società dell’epoca, la differenza tra le classi sociali, tra uomo e donna e tra persone pratiche e spicce tipo Henry Wilcox ed altre più poetiche e romantiche come Helen. Il libro in sé non mi ha fatto impazzire, la storia è interessante e ricca di colpi di scena, ma spesso l’autore si sofferma troppo su alcuni punti facendo riferimenti all’Inghilterra dell’epoca, mentre mi sarebbe piaciuta una descrizione migliore di alcuni personaggi che sono stati messi un po’ da parte.
E’ comunque un grande classico quindi consigliabile agli amanti del genere.

Titolo: Sposi Amanti
Autore: Mihaly Foldi
Editore: Baldini & Castaldi ed. Club degli Editori
Voto: 4/5

Recensione:
Mihaly Foldi è uno scrittore ungherese vissuto dal 1894 al 1943, “Sposi Amanti” è del 1935.
Non sapevo se fare o no una recensione visto che il libro non è più in commercio (io l’ho trovato per caso tra vecchi libri, un’edizione degli anni ‘70 circa) ma mi è piaciuto talmente che pensavo fosse bello condividerlo. Credo che questo autore meriti più considerazione ormai è stato pressoché dimenticato, tanto che per la recensione dovrò scrivere io la trama perché sul web non ci sono molte tracce.
La storia inizia a Budapest negli anni ’30. Michele Haller, uomo benestante e direttore di banca, riceve un biglietto anonimo che lo avvisa di una relazione tra sua figlia Antonia e Zoltan Bitto, giovane ragazzo segretario presso un certo avvocato Nadai. Preoccupato decide un giorno di seguire la figlia e la vede mentre esce da casa di Zoltan. Arrabbiato e scosso Michele decide di convocare il ragazzo a casa sua e di costringere i due a sposarsi, nonostante le umili origini del ragazzo. Antonia spiega che tra lei e Zoltan non c’è nulla più di un’amicizia, ma le cose cambiano quando Zoltan confessa di essere innamorato di lei da tempo. Dopo molte indecisioni i due si sposano, partono per il lungo viaggio di nozze ma fanno fatica ad andare d’accordo. Zoltan sente il dovere schiacciante di dover mantenere per Antonia lo stesso stile di vita al quale lei è abituata ed avendo lui un misero stipendio i primi problemi economici si fanno subito sentire. Rimasta incinta Antonia decide di abortire, sia per i soldi sia per che pensa che suo marito abbia una relazione extraconiugale, in particolare con l’ex moglie del suo capo, con la quale in passato c’era già stato un flirt. Se ne va di casa e parte per Nizza insieme ad un’amica, Zoltan pur di inseguirla ruba dei soldi dalla cassa dello studio dove lavora e si immischia in una truffa, si sente in colpa ma per avere Antonia è disposto a tutto. I due si rincontrano e tra loro sembra scoppiare di nuovo un forte amore, ma quando il crimine di Zoltan sta per essere scoperto decide di abbandonare la città e dopo averne parlato con la moglie si reca a Vienna. Antonia riesce a sistemare i debiti del marito e lo va a cercare per iniziare da zero il loro matrimonio. La strada sarà lunga e difficile ma il loro amore molto più forte.
Questo libro mi ha sinceramente stupito, l’ho iniziato a leggere solo perché il titolo mi aveva incuriosito ma pur essendo principalmente un romanzo d’amore ha in sé qualcosa di diverso dal solito. Gran parte del libro gira intorno al problema dei soldi e su quanto siano importanti o meno nella nostra vita e per la nostra libertà, ma anche sul sesso nel matrimonio, Antonia infatti è stata cresciuta con l’idea che il sesso sia bello solo per l’uomo e che una donna debba subire senza fiatare gli assalti amorosi del marito, mentre Zoltan molto più esuberante di lei, vorrebbe con la moglie un rapporto completo, vorrebbe sentirsi unito a lei al cento per cento dentro e fuori dal letto. Ovviamente la scrittura risulta un po’ antiquata soprattutto la traduzione italiana ma la storia è ben orchestrata. Infine posso dire che se vi piace il genere e la mia recensione vi ha incuriosito, guardate tra le vecchie cose o in nelle bancarelle di libri usati e non fatevelo sfuggire.

Ci si rivede il prossimo mese con le letture di Aprile :)
Patri

4 commenti:

  1. Sempre bello questo post dedicato alle letture mensili. Leggerei alcuni dei titoli che hai proposto, in primis Ritratto di Donna in Cremisi. Baci.

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    1. Cerco di non essere monotona nei libri che recensisco, però capita perché ho tante serie vampiresche da leggere, questo mese è andata piuttosto bene, per aprile ancora non lo so visto che sto continuando la saga de "La stirpe di mezzanotte" di Lara Adrian.
      Ritratto di donna in cremisi l'ho trovato molto bello :)

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  2. Hai una costanza INVIDIABILE! Io ormai scanso le saghe e ne comincio una solo se breve e se mi interessa davvero molto. Qui invece leggo addirittura DODICESIMO LIBRO?! O.O
    No, non ce la potrei mai fare!!! E' inutile, per quanto riguarda le letture, ho più feeling con Martina XD

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    1. eheheh non so, sarà che amo questo genere che non necessita di impegno e permette di navigare con la fantasia, logicamente non sempre li leggo uno dietro l'altro, a volte passano anche mesi o nel caso dei libri della Hamilton anche un annetto perché pur avendoli in ebook quelli preferisco leggerli in cartaceo; comunque si, in linea di massima hai molto più feeling con Martina :)

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